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Analisi ESG: che cos’è a cosa serve e criteri

Autore: 5 Maggio 2025Giugno 12th, 2025No Comments7 minuti di lettura

Negli ultimi anni la sostenibilità è diventata una priorità strategica per imprese, investitori e istituzioni. Il contesto economico, sociale e ambientale globale ha reso evidente quanto sia fondamentale integrare nelle decisioni aziendali valutazioni non solo finanziarie, ma anche ambientali sociali e di governance.

In questo scenario l’analisi ESG (environmental, social and governance) si afferma come uno strumento essenziale per misurare la sostenibilità e la responsabilità delle imprese.

Ma cosa si intende esattamente per ESG? E quali sono gli indici di sostenibilità più utilizzati per valutare le performance delle aziende? Vediamo nel dettaglio gli indicatori ESG, i benefici per le imprese e gli strumenti per migliorarne l’efficacia.

Cos’è l’analisi ESG

Comprendere cosa si intende per ESG, conoscere gli indicatori specifici e applicare le migliori pratiche consente alle imprese di affrontare con successo le sfide future.

L’acronimo ESG sta per Environmental, Social, Governance, ovvero Ambiente, Sociale e Governance aziendale. Si tratta di tre pilastri fondamentali che permettono di valutare l’impegno di un’organizzazione verso pratiche responsabili e sostenibili.

A differenza dei tradizionali indicatori economici, l’analisi ESG offre una visione più ampia e integrata della salute e dell’etica di un’impresa.

Questi criteri sono sempre più utilizzati per:

  • valutare le aziende in fase di investimento,
  • ottenere una fotografia completa della sostenibilità aziendale,
  • individuare rischi non finanziari,
  • migliorare la reputazione sul mercato,
  • facilitare l’accesso a fondi sostenibili e investitori ESG-oriented.

L’integrazione dei fattori ESG nelle strategie aziendali non è più una scelta, ma una necessità in un mondo che richiede trasparenza, etica e responsabilità. Oggi un’azienda competitiva è anche un’azienda sostenibile.

I tre pilastri dell’analisi ESG

Environmental – Ambiente

L’aspetto ambientale dell’analisi ESG si concentra sull’impatto delle attività aziendali sull’ecosistema naturale. Valuta la capacità dell’impresa di gestire le risorse in modo efficiente, ridurre le emissioni inquinanti e prevenire danni ambientali.

In particolare questo ambito analizza indicatori quali:

  • Emissioni di gas serra e CO₂: è uno dei parametri chiave per valutare l’impegno contro il cambiamento climatico.
  • Consumo energetico: misura la quantità e la qualità dell’energia utilizzata, privilegiando fonti rinnovabili rispetto a quelle fossili.
  • Gestione dei rifiuti: riguarda la capacità di ridurre, differenziare, riciclare e smaltire correttamente i materiali di scarto.
  • Uso delle risorse idriche: verifica l’efficienza nell’uso dell’acqua, la gestione degli scarichi e le politiche di conservazione.
  • Tutela della biodiversità: valuta l’impatto sulle specie vegetali e animali e l’adozione di misure per preservare gli habitat naturali.

L’approccio a questo pilastro richiede un’attenta misurazione dell’aspetto ambientale delle operazioni. Serve per tenere conto non solo la conformità normativa che va garantita, ma anche la responsabilità verso le generazioni future.

Social – Sociale

L’ambito sociale riguarda le relazioni che l’azienda intrattiene con i suoi stakeholder, ossia dipendenti, clienti, fornitori, comunità locali e la società nel suo complesso. Tale criterio valuta come l’organizzazione promuove il benessere, la sicurezza e la giustizia sociale.

I principali indicatori sociali includono:

  • Diversità e inclusione: analisi della rappresentanza di genere, etnia, orientamento e altre dimensioni nelle posizioni aziendali.
  • Condizioni di lavoro: considera la sicurezza, il benessere psicofisico, i salari, il welfare aziendale e le opportunità di crescita professionale.
  • Rispetto dei diritti umani: si concentra su politiche aziendali che garantiscano libertà, equità e dignità, anche lungo la filiera.
  • Coinvolgimento della comunità: misurazione delle iniziative a favore del territorio, come sponsorizzazioni, volontariato, progetti educativi o ambientali.
  • Protezione dei dati e della privacy: riguarda la sicurezza informatica e la tutela delle informazioni personali e sensibili.

Integrare questi principi nelle attività quotidiane dell’azienda può essere un vantaggio competitivo, poiché migliora la reputazione e rafforza il legame con i clienti e collaboratori.

Governance – Gestione aziendale

Il pilastro della governance si riferisce all’efficacia della struttura decisionale dell’azienda, alla trasparenza nella gestione e all’etica del management. Questo ambito è cruciale per garantire una conduzione responsabile e lungimirante.

Gli indicatori di governance più importanti sono:

  • Struttura del consiglio di amministrazione: composizione, indipendenza, diversità e frequenza delle riunioni.
  • Politiche anticorruzione: meccanismi interni per prevenire frodi, conflitti d’interesse e pratiche scorrette.
  • Trasparenza finanziaria: livello di dettaglio, veridicità e accessibilità dei bilanci e delle relazioni economiche.
  • Remunerazione dei dirigenti: equità dei compensi, bonus legati alla performance e agli obiettivi esg di sostenibilità.
  • Codice etico aziendale: linee guida comportamentali condivise e meccanismi di segnalazione delle irregolarità.

Una governance solida rappresenta la base per attrarre investitori e costruire fiducia nei confronti dell’azienda, contribuendo alla creazione di valore sostenibile nel lungo periodo.

Indici di sostenibilità: cosa sono e perché sono importanti

Gli indici di sostenibilità sono strumenti che aggregano le performance ESG di diverse aziende per valutarne il livello complessivo di sostenibilità e rappresentano una risorsa strategica anche nell’ambito della consulenza ESG, per orientare le decisioni aziendali verso pratiche più responsabili e sostenibili.

Sono utilizzati da analisti finanziari, fondi d’investimento e stakeholder per orientare le proprie scelte.

Tra gli indici più noti troviamo:

  • Dow Jones Sustainability Index (DJSI)
  • FTSE4Good Index
  • Bloomberg ESG Index

Essere inclusi in uno di questi indici rappresenta un importante riconoscimento per l’impresa: testimonia il rispetto dei criteri ESG e ne aumenta la visibilità sul mercato.

Come migliorare le performance ESG

Per migliorare i propri risultati ESG, le aziende devono adottare un approccio strategico e multidisciplinare che coinvolga tutte le funzioni aziendali, avvalendosi del supporto di un consulente ESG in grado di guidare il cambiamento in modo efficace e integrato.

Ecco quali sono i passaggi fondamentali:

  • Stabilire KPI (Key Performance Indicators) per ogni ambito ESG.
  • Raccogliere, analizzare e aggiornare le informazioni per intervenire tempestivamente.
  • Implementare politiche innovative, efficienti e inclusive per raggiungere standard più elevati.
  • Sensibilizzare i dipendenti su sostenibilità, diversità e responsabilità per diffondere la cultura ESG.
  • Ascoltare le esigenze e i feedback degli attori coinvolti nel business: questo migliora la qualità delle decisioni.
  • Pubblicare regolarmente un bilancio di sostenibilità chiaro, verificabile e comprensibile da tutti.

ESG e vantaggi competitivi

Integrare i criteri ESG nella gestione aziendale non è solo una questione di responsabilità, ma anche un’opportunità per creare valore.

I benefici ESG possono essere:

  • maggiore attrattività per gli investitori,
  • miglioramento dell’immagine e della reputazione,
  • fidelizzazione di clienti sensibili ai temi etici e ambientali,
  • riduzione dei rischi legali e reputazionali,
  • efficienza operativa e riduzione dei costi,
  • accesso facilitato a finanziamenti green o agevolati.

Un buon rating ESG può incidere positivamente anche sulla performance finanziaria di lungo periodo, creando un vantaggio competitivo duraturo. L’analisi ESG rappresenta oggi uno degli strumenti più potenti per guidare il cambiamento verso un’economia più giusta, verde e trasparente.

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