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“Essere sostenibili è un vantaggio competitivo del quale non si può fare a meno. Oggi siamo in grado di misurare quanto siamo sostenibili e siamo anche capaci di raccontarlo. Però, prima di tutto, lo dobbiamo essere. Concretamente”. Questo il messaggio lanciato da Francesco Di Ciommo, presidente e CEO di “FDC Consulting – Digital ESG”, a “D-ESG Now”, l’evento dedicato alla cultura ESG che si è tenuto mercoledì 15 luglio al “Laboratorio della Masone” di Parma, organizzato in collaborazione tra “FDC Consulting – D-ESG”  e “L & C Corporate, per la quale è stato determinante il ruolo svolto da Antonio Cavazzini (Managing Partner).

Un pensiero condiviso anche dagli altri partecipanti intervenuti alla conferenza e provenienti dal mondo della ricerca, dell’imprenditoria e delle banche. Esponente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Martina Cecchi ha sottolineato come sul versante della sostenibilità “la strategia e la battaglia di Confindustria è la ricerca di una strada per applicare principi semplici e interiorizzare i vantaggi che questo sistema può applicare”.

Consigliere di “Federmanager Gruppo Giovani” e Direttore Generale e Co-Founder di “Chrono Packaging”, Marco Cenicola ha sottolineato come nelle aziende sia giunto il momento di affidarsi a risorse ad hoc per diffondere questo tipo di cultura: “Ho presenziato alla graduazione del primo master D-ESG. Sono usciti talenti oro per le aziende, che imprenditori e manager devono inserire per guidare il processo alla sostenibilità”.

Parole che sono un riconoscimento al progetto nato da un’idea di Di Ciommo in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino e deputato alla formazione di una nuova figura professionale: il responsabile d’impatto aziendale. E a dare voce al pensiero accademico è intervenuta la professoressa Laura Corazza, docente associata in “Sustainability Accounting e Accountability”: “Ci troviamo in un momento in cui mettiamo più enfasi nel redigere un report che sul creare un impatto positivo. Ciò deve calmarci e riportare la questione sull’impatto”.

Sul fronte delle banche essere sostenibili è la chiave per “un business plan credibile anche se i dati di bilancio dovessero non essere positivi” ha spiegato Vincenzo Serena, Responsabile Imprese del “Banco BPM” di Milano.

Per orientarsi nel mare della sostenibilità tutti gli attori coinvolti necessitano di una bussola. E con questo intento è nata “ESG Impact”, come ha spiegato il suo CEO, Gianni Muraca: “Siamo una realtà nata per andare incontro alle esigenze di diversi operatori: il mondo bancario, al fine di ridurre il rischio ESG; quello delle aziende per rendere accessibile la rendicontazione e la misurazione; gli investitori che chiedono trasparenza e investimenti in portafogli sicuri; infine, i consumatori, che chiedono di ridurre il rischio di greenwashing attraverso dati accessibili e misurabili”.

Nel corso della serata, come per ogni evento organizzato da “FDC”, hanno avuto spazio e voce anche altri ambiti del mondo ESG. Come il sociale, attraverso l’intervento di Emanuela Sanvido (Vicepresidente “A.I.R. Down Odv” e membro “Comitato di Gestione Coordinamento Nazionale”), e la governance, grazie ai contributi di Alessandro Garlassi (CEO & Founder “Datasmart Italia”) ed Emanuela Presciani (Strategic Alliance Manager “StoryFactory”).

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