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“La strada esiste. Per chi sa vederla”. La massima di Francesco Di Ciommo, presidente di FDC Consulting Digital ESG, ben sintetizza la presentazione del primo master in Italia di II° livello in “D-ESG e Responsabile d’impatto” che si è tenuta venerdì 5 aprile nell’Aula Jona della “Scuola di Management ed Economia” dell’Università di Torino. 

Davanti una gremita platea, composta da aziende, studenti, istituzioni e associazioni, è stata ufficializzata la nascita di un percorso inedito, che vedrà la collaborazione di università e imprese per un progetto formativo destinato a creare un nuovo profilo professionale, di cui sentiremo molto parlare: il responsabile d’impatto.

“Una figura che prima o poi sarà indispensabile per le aziende” ha dichiarato la professoressa Francesca Culasso, direttrice sia del Dipartimento di Management dell’Università di Torino che del master. A contraddistinguerlo, due peculiarità: essere aperto a tutte le aree del sapere e puntare deciso alla sostenibilità.

“Metteremo assieme competenze trasversali” ha specificato Culasso nel suo intervento. E a dimostrarlo ci sono quarantasei studenti. Tutti giovanissimi, alcuni ancora laureandi, e provenienti da più strade del sapere, ma accomunati dalla curiosità e dall’intraprendenza fondamentali per affrontare un nuovo cammino. Quello verso le tematiche DESG – (Digital, Environmental, Social e Governance) – che rappresentano non solo il domani delle imprese, bensì della nostra società.

“Questi ragazzi sono dotati di una motivazione altissima” ha detto Francesco Di Ciommo, il principale artefice di questo master che ha una meta ben precisa: far sì che i responsabili d’impatto diventino gli attori del cambiamento nei modelli di business delle aziende.

Dove da almeno un decennio è in atto una trasformazione radicale dell’approccio al mercato, nella quale l’elemento digitale ha preso il sopravvento assieme a una diversa filosofia d’impresa: non più finalizzata al mero profitto, bensì rivolta anche a scelte sostenibili determinanti per consentire loro di essere più credibili agli occhi di consumatori e investitori. “Se vogliamo non solo sopravvivere, ma vivere, e a lungo, dobbiamo lasciare il vecchio per farsi stupire dal nuovo” ha proseguito Di Ciommo.

A riassumere la sua mindset sull’importanza del “cambiamento”, le parole di un breve filmato proiettato sul maxischermo dell’aula:  “Cambia il terreno su cui si cammina, cambia il passo su cui si procede, cambia anche la strada che porta al futuro. E la strada che noi abbiamo scelto, è la strada della forza di essere diversi. Nel guardare il cambiamento e non vedere un un pericolo, ma un’occasione nuova; è l’intuizione di un’altra prospettiva. È la capacità di vedere le difficoltà come un’opportunità per crescere e migliorare ancora. È la disponibilità a cambiare atteggiamento, l’umiltà di rivedere vecchie convinzioni e considerare idee diverse dalle nostre, la comprensione che insieme è più facile superare gli ostacoli e conquistare traguardi lontani”. 

Dalla durata annuale e con un’offerta che prevede dieci insegnamenti articolati in venticinque moduli, il master in “D-ESG e Responsabile d’impatto” usufruirà di una didattica che spazierà tra discipline manageriali, giuridiche, sociologiche, storico-geografiche, informatiche, linguistiche e afferenti alle scienze pure. Oltre alle lezioni, frontali e in presenza, previsti lavori di gruppo su casi aziendali e accoglimento di testimonianze, sempre provenienti dal mondo delle imprese, che porteranno all’applicazione dei contenuti acquisiti attraverso il conseguimento del tirocinio obbligatorio.

Apprezzamento verso questo corso di perfezionamento anche dal mondo delle istituzioni, della finanza e delle imprese, presenti alla cerimonia con diversi esponenti. Nei loro interventi, moderati dal direttore di Rai News, Paolo Petrecca, ne hanno sottolineato l’importanza per il nostro futuro.

“Questo master è la sintesi di tecnologia, economia e green ed è una novità importante, perché il tema della sostenibilità era poco sentito fino a cinque-sei anni fa” ha detto il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Gli ha fatto eco Andrea Tronzano, Assessore allo Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese della Regione Piemonte: “Per il nostro futuro, abbiamo bisogno di pace e sviluppo. Obiettivi che passano attraverso l’eliminazione delle differenze e in tal senso ringrazio Francesco Di Ciommo per l’intuizione straordinaria nel saperle valorizzare”.

Per Fiorenzo Tagliabue, CEO Gruppo SEC Newgate, è qualcosa di cui c’era bisogno: “Questo master va a colmare un vuoto molto importante e a livello europeo ricolloca l’Italia come un Paese che guarda a certi temi con la professionalità necessaria”. Anche Roberto Mattio, Vice Presidente Nazionale AIDP – Direttore Risorse Umane e Organizzazione Pininfarina”, è sintonizzato su questa frequenza: “Siamo al cospetto di un’iniziativa innovativa alla quale auguro grande successo. Perché nelle aziende mancano figure di questo genere, in grado di rappresentare a tutto tondo i settori dell’ESG”.

Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna per Intesa S. Paolo, ha ricordato come la sostenibilità sia sinonimo di fiducia anche per le banche: “Un’azienda sostenibile è un’azienda che cresce di più nelle difficoltà e gli istituti bancari sono più propensi a concedere il credito a realtà di questo tipo”. Pensiero condiviso anche da Anna Ferrino, amministratrice delegata di “Ferrino&c S.p.A.”: “La sostenibilità è una leva di competitività straordinaria”.

Per Davide Spanti, Operations Sustainability Environment and Energy Director Mondo Ferrero, “l’impegno in materia di sostenibilità richiede dedizione assoluta e deve essere a 360° da parte di un’azienda”. Licia Mattioli, amministratrice delegata “Mattioli S.p.A.”, ha sottolineato come “il buon esempio attira il buon esempio”. Teresio Testa, Chief Lending Officer Banco BPM, ha richiamato l’importanza degli aiuti per il territorio: “Farlo, significa aiutare i ragazzi in questo percorso virtuoso”.

CEO di CA Auto Bank e Presidente di Drivalia, Giacomo Carelli si è soffermato sul digitale: “L’ESG oggi è la nostra ragion d’essere. È stata la nostra intuizione, la base della nostra sopravvivenza e il segreto del nostro successo odierno. E non c’è solo la sostenibilità tra i nostri pilastri, ma anche la digitalizzazione, che coinvolge almeno l’85% della nostra attività”.

Luca Del Fabro, Presidente Iren S.p.A. e Presidente ESG European Institute, ha evidenziato la convenienza di guardare all’ESG: “Chi ne guida i processi, sono i grandi capitali. Che si trovano negli Stati Uniti e in Cina. Per cui oggi non si può parlare di no profit senza parlare di imprenditoria sociale”

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